Digital transformation non significa solo iniettare tecnologia nell’azienda. Digital transformation vuole dire anche cambiamento della cultura aziendale e dell’organizzazione. Una nuova azienda diversa da quella del passato con nuovi modelli di business e che punti sul coinvolgimento dei clienti e l’innovazione, invece della semplice efficienza dei costi. Per arrivare a questo risultato bisogna partire da un forte commitment aziendale.
La proprietà o il vertice deve credere con fermezza in questo passaggio epocale, le resistenze non mancheranno, e sostenere con forza la persona o il gruppo di lavoro incaricato di seguire il processo di trasformazione. L’anima tecnologia e della produzione deve collaborare con l’area di business. I silos aziendali, intesi come le varie aree dalla contabilità al marketing alla produzione, devono dialogare tra loro per il raggiungimento dell’obiettivo finale.
Il percorso di change management prevede quindi nuovi processi aziendali con l’introduzione di nuove tecnologie dall’automazione alla digitalizzazione che portino la società a offrire nuovi prodotti o servizi ai propri clienti.
Il digitale deve attraversare in modo integrato tutta l’impresa con una dorsale che permetta una maggiore condivisione delle informazioni fra le varie aree aziendali e che crei un nuovo tessuto connettivo attraverso i dati. Automatizzazione dei processi e raccolta dei dati caratterizzano l’azienda digitale che diventerà data driven nel senso che saranno i dati, che raccontano cosa succede nell’impresa e nel mercato, a guidare la sua azione e le decisioni strategiche.
Fondamentale è una chiara definizione degli obiettivi e delle tecnologie necessarie per raggiungerli. Possono essere i servizi cloud, Internet of things, robotica, intelligenza artificiale o realtà aumentata. Non si tratta di collezionare soluzioni tecnologiche ma di scegliere le più adatte, alcune non lo sono, per l’obiettivo finale. Accanto alla centralità di dati, sarà necessario poi esaminarli, dotare l’azienda dell’infrastruttura tecnologica necessaria che possa essere scalabile e con un occhio attento alla sicurezza.
Per andare dove? Gli esempi non mancano. Macchinari dotati di chip controllati da remoto che veicolano l’azienda nel mondo dell’Industria 4.0 permettono di avere un’assistenza continua e proattiva. Il manutentore non dovrà più inviare il tecnico in caso di un doloroso, per il business, fermo macchina. Ma controllando i dati potrà intervenire prima che sorgano problemi e in altri casi da remoto effettuare le riparazioni. Un tornio di nuova generazione permette un livello di precisione impensabile da raggiungere con le versioni precedenti dei macchinari e quindi apre la strada a una nuova offerta. E con la realtà aumentata l’azienda può mostrare i suoi prodotti arricchendoli di informazioni utili per i clienti.
Poste italiane è un valido esempio di trasformazione digitale. L’azienda negli anni ha arricchito di molto i suoi servizi utilizzando tecnologie come quella realizzata da Lobra Futura che gli hanno permesso di tracciare e monitorare i pacchi con l’utilizzo della piattaforma Azure di Microsoft. Si tratta di una delle tante case history della società specializzata nel traghettare le aziende verso il nuovo mondo della digitalizzazione. Infrastruttura tecnologica, cloud ibrido, Big data, Analytics, machine learning sono solo alcune delle aree di intervento della società che è Gold Microsoft partner e può vantare un know how importante nella consulenza alle aziende per un rapido ed efficace passaggio verso la digital transformation.